Comfort Rate Camere Bianche
Gli operatori delle Camere Bianche in generale lavorano in condizioni migliori rispetto agli ambienti di lavoro tradizionali. Questo perché, per esigenze intrinseche delle Camere Bianche, temperatura, umidità relativa, sovrappressione e qualità dell’aria sono mantenute costanti e con parametri più stringenti rispetto a generali condizioni microclimatiche ottimali.
Tuttavia la necessità di iper ventilare gli ambienti, per mantenere sotto controllo la quantità di particolato aerotrasportato o per dissipare l’energia termica, potrebbe generare del discomfort agli operatori.
Il Comfort Rate introduce quindi uno strumento di valutazione del comfort degli ambienti soggetti ad iper ventilazione forzata: le Camere Bianche.
Il Comfort-Rate prevede 6 classi di riferimento: le classi sono assegnate in base alla qualità dei sistemi di ventilazione e distribuzione dell’aria presenti nella Camera Bianca.
I parametri funzionali presi in considerazione per la determinazione del Comfort Rate sono: temperatura dell’aria immessa in Camera Bianca, temperatura ambiente desiderata e fattore di copertura.
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Comfort Rate Camere Bianche
Gli operatori delle Camere Bianche in generale lavorano in condizioni migliori rispetto agli ambienti di lavoro tradizionali. Questo perché, per esigenze intrinseche delle Camere Bianche, temperatura, umidità relativa, sovrappressione e qualità dell’aria sono mantenute costanti e con parametri più stringenti rispetto a generali condizioni microclimatiche ottimali.
Tuttavia la necessità di iper ventilare gli ambienti, per mantenere sotto controllo la quantità di particolato aerotrasportato o per dissipare l’energia termica, potrebbe generare del discomfort agli operatori.
Il Comfort Rate introduce quindi uno strumento di valutazione del comfort degli ambienti soggetti ad iper ventilazione forzata: le Camere Bianche.
Il Comfort-Rate prevede 6 classi di riferimento: le classi sono assegnate in base alla qualità dei sistemi di ventilazione e distribuzione dell’aria presenti nella Camera Bianca.
I parametri funzionali presi in considerazione per la determinazione del Comfort Rate sono: temperatura dell’aria immessa in Camera Bianca, temperatura ambiente desiderata e fattore di copertura.
Il Microclima
Il microclima si riferisce al complesso dei parametri ambientali (temperatura, umidità relativa e velocità dell’aria), che condizionano lo scambio termico tra individuo e ambiente. Il microclima influisce in maniera significativa sulla qualità degli ambienti e sul benessere delle persone. Il conseguimento del benessere termico costituisce una condizione indispensabile e prioritaria per il conseguimento del benessere totale.
I valori di temperatura interna del corpo umano devono essere mantenuti entro 35,8°C e 37,2°C: questo intervallo garantisce le condizioni di salute e benessere dell’individuo.
Affinché la temperatura del corpo umano possa restare costante è necessario che la quantità di calore prodotta o assunta dall’organismo, sia uguale a quella trasferita all’ambiente. In questa condizione il bilancio termico è uguale a zero e la temperatura corporea interna viene mantenuta nell’intervallo di normalità, donando quel benessere termico fondamentale al comfort.
Sistema di termoregolazione
l sistema di termoregolazione del corpo umano svolge la funzione di regolare gli scambi termici tra corpo umano e ambiente e mantenere costante la temperatura interna.
Il microclima può influenzare gli scambi termici tra individuo e ambiente e, in alcune situazioni, ostacolare i meccanismi di termoregolazione. Ad esempio, elevati valori di umidità dell’aria in estate possono aumentare il disagio correlato alla sensazione di caldo.
La ragione per cui il vento può aumentare il disagio correlato alla sensazione di freddo è legata al fatto che esso aumenta la velocità con cui il corpo perde calore.
La cosiddetta temperatura percepita, ossia la sensazione di “caldo” o di “freddo”, è quindi legata non solo alla temperatura effettiva ma anche alle altre condizioni ambientali.
Benessere termico
Quando il corpo umano, con minimo impegno dei meccanismi di termoregolazione, non prova sensazione di freddo o di caldo, l’individuo viene a trovarsi in uno stato di soddisfazione nei confronti dell’ambiente detto “benessere termico”.
Tale condizione ottimale si verifica solo se i parametri ambientali quali temperatura, umidità relativa e velocità dell’aria sono opportunamente graduati.
La ventilazione può influenzare i parametri microclimatici e svolge un ruolo importante nel processo di termoregolazione del corpo umano e nel garantire situazioni di comfort ambientale.
Benessere microclimatico e comfort ambientale si riferiscono alla condizione ambientale in cui l’aria interna è percepita come ottimale dalla maggior parte degli occupanti, sia dal punto di vista delle proprietà sia fisiche (temperatura, umidità, ventilazione), che chimiche (aria “pulita” o “fresca”).
Nella seguente tabella si riportano le condizioni microclimatiche ottimali di un ambiente, per attività fisica moderata (sedentaria), abbigliamento adeguato e in assenza di irraggiamento, in cui la maggioranza degli “occupanti”, si trova in una sensazione di benessere termico.
Stagione | Temperatura dell’aria (T) | Umidità relativa (UR) | Velocità dell’aria (V) |
---|---|---|---|
Inverno | 19-22°C | 40-50% | 0,01-0,1 m/s |
Estate | 24-26°C | 50-60% | 0,1-0,2 m/s |
Normativa e Indice di comfort termico
I riferimenti normativi specifici per la valutazione del comfort microclimatico in ambienti termici moderati sono costituiti dalle seguenti norme tecniche:
UNI EN ISO 7726:2002
Ergonomia degli ambienti termici – Strumenti per la misurazione delle grandezze fisiche
UNI EN ISO 7730:2006
Ergonomia degli ambienti termici – Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale
UNI EN ISO 8996:2005
Ergonomia dell’ambiente termico – Determinazione del metabolismo energetico
UNI EN ISO 9920:2009
Ergonomia dell’ambiente termico – Valutazione dell’isolamento termico e della resistenza evaporativa dell’abbigliamento
UNI EN ISO 10551:2002
Ergonomia degli ambienti termici – Valutazione dell’influenza dell’ambiente termico mediante scale di giudizio soggettivo
UNI EN ISO 11399:2001
Ergonomia degli ambienti termici – Principi e applicazione delle relative norme internazionali
UNI EN ISO 13731:2004
Ergonomia degli ambienti termici – Vocabolario e simboli
UNI EN ISO 14505-2:2007
Ergonomia degli ambienti termici – Valutazione dell’ambiente termico nei veicoli – Parte 2: Determinazione della temperatura equivalente
UNI EN ISO 14505-3:2006
Ergonomia degli ambienti termici – Valutazione dell’ambiente termico nei veicoli – Parte 3: Valutazione del benessere termico mediante l’utilizzo di soggetti umani.
Fattore di Copertura
Il Fattore di Copertura è un importante parametro di dimensionamento delle Camere Bianche: definisce il rapporto fra la superficie degli elementi che diffondo l’aria nella Camera Bianca e la superficie della Camera Bianca stessa.
È buona prassi progettuale avere Fattori di Copertura alti: più è alto il Fattore di Copertura e più la Camera Bianca ha sistemi di immissione dell’aria distribuiti ed efficienti, a beneficio del comfort degli operatori e del “Recovery Time”. Nella tabella seguente sono riportati i Fattori di Copertura consigliati per la progettazione delle Camere Bianche in funzione della Classe di Pulizia richiesta:
CLASSE DI PULIZIA | FATTORE DI COPERTURA (%) |
---|---|
ISO 8 | 5-10% |
ISO 7 | 15-20% |
ISO 6 | 30-50% |
ISO 5 | >80% |
ISO 4 | >90% |
ISO 3 | >90% |
ISO 2 | >90% |
ISO 1 | >90% |